Il Restitutor Orbis

Credo fermamente nella teoria per cui la forza militare degli eserciti romani si sia formata ai tempi della Repubblica ma che sia stata messa a dura prova durante il III secolo d.C., superando brillantemente la prova ed il collaudo grazie alle straordinarie capacità militari di imperatori combattenti.
8_ritratto_colossale_di_probo_galleryIn questo caso accennerò alla pace instaurata dall’imperatore Probo che regnò dal 276 al 282 d.C. Appena sei anni. Sei anni in cui l’Impero sarebbe potuto tramontare se non ci fosse stato l’apporto di un comandante come Probo, non inferiore per capacità militari ad un Aureliano (quelle delle mura). Insomma, tanto per intenderci, un altro combattente danubiano che credeva fermamente nell’impero e nella possibilità di poterlo rinsaldare e addirittura poter passare al contrattacco per riconquistare la provincia di Mesopotamia strappandola ai secolari nemici, i persiani.
Credo che nonostante questi sei anni abbiano rappresentato per Marco Aurelio Equizio uno stressante tour de force di battaglie, dalle nebbie della Germania alle calde dune africane, sia uscito come un vero e proprio restauratore dell’Impero. Anzi, c’è da pensare che l’aver restituito la pace e la concordia, lo abbia condotto al declino a tal punto da morire assassinato dai suoi stessi soldati, dopo essersi arroccato su di una torre.
E’ la Storia Augusta a tramandarci un’affermazione di Probo: “entro breve tempo gli eserciti non saranno più necessari!”. Indubbiamente, se sia vero o no che Probo abbia proferito tali parole, è certo che oramai affermazioni del genere, in pieno III secolo, fossero imprudenti da fare. In uno stato che non riconosceva più il valore di una “pax augustea” ma solo quello della forza militare, Probo rappresentava un idealista!

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